venerdì 16 settembre 2011

Un governo di... proci.

Eugenio Scalfari in un editoriale apparso qualche giorno fa su Repubblica faceva citava Penolepe e la sua famosa tela per commentare i decreti di un governo che con puntualità elvetica si è preoccupato di …disfare di notte quanto promesso di giorno.
Mancavano in tale bella e suggestiva immagine i pretendenti al trono di Itaca:i proci.
Giovani nobili che bivaccavano nella reggia, nell’attesa, rivelatasi vana, di assurgere al trono.
Parassiti che, come tutti sanno, furono schiacciati da Ulisse .
Leggendo l’editoriale, tuttavia, il ricordo dei proci è riaffiorato con sorprendente attualità, i parassiti dell’Odissea, infatti, hanno assunto le fattezze di coloro che bivaccano nei palazzi della politica, banchettando con i resti di un paese allo sfascio, senza pudore, senza timore, senza quella dignità che nasce dal giudizio popolare ormai ignorato, calpestato, irriso.
I tagli epocali ai costi della politica, strombazzati ai quattro venti solo qualche settimana fa dalla “Padania”, sono evaporati come neve al sole, scomparsi anche i tagli a pensioni e vitalizi dei politici con doppio incarico, evaporata l’abolizione della metà dei parlamentari, la casta ha pensato bene di negare l’arresto di uno dei suoi commensali :Marco Milanese, deputato e collaboratore del ministro Tremonti
CVD avrebbe detto il mio vecchio insegnante di matematica, come volevasi dimostrare.
Giusto per rimanere in tema di …teoremi e dimostrazioni registriamo l’ennesimo tentativo delle toghe rosse di dimostrare che la premiata ditta Lavitola&Tarantini era solita estorcere del denaro al presidente del consiglio mentre quest’ultimo dopo aver promesso alla banda bassotti “vi scagionerò tutti” ed aver consigliato all’amico Lavitola di rimanere all’estero, ha affermato che ha solo aiutato una famiglia in difficoltà.
Lo ha fatto con il consueto candore con il quale è solito accompagnare le balle spaziali propinate in questi anni all’ovitalico popolo, un candore che ispira tenerezza.
La stessa tenerezza che ho provato nel leggere della tragedia che ha colpito il Ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla la quale ha tappezzato i muri di un paesino in provincia di Lecco con i manifesti del cane scomparso, offrendo una lauta ricompensa per il suo ritrovamento.
Il cane non è stato ritrovato ma la rossa Brambilla si è beccata una multa di 2000 €.
Si sospetta che la cagnolina possa essere stata adescata da qualche suo simile,nomade, attirato dai nobili natali e dal nome altrettanto altisonante:Cartier.
A proposito di ..scomparse va segnalata la prematura dipartita dell’uso corretto dei verbi, testimonial d’eccezione e campione incontrastato della materia, sempre lui: Er Trotahttp://video.corriere.it/news/italia/index...9b-7f60b377ee16
Chi invece non ne vuol proprio sapere di scomparire dal tubo catodico è l’inossidabile “scodinzolini”
Il direttore del Tg1, infatti, nel l’ennesimo editoriale pagato dall’ovitalico popolo ha perso la consueta occasione per tacere e con la fedeltà al suo “padrone”che gli è da tutti universalmente riconosciuta ha dichiarato: “Il governo resta perchè ha i numeri in Parlamento ma intanto si logora l'immagine del Paese - ha detto ancora Minzolini . Ieri è stata approvata una manovra che dà credibilità al Paese, oggi viene messa in atto un'operazione che distrugge quella credibilità. Per questo una legge che regolamenta le intercettazioni è necessaria, quanto la manovra approvata ieri invocando una legge sulle intercettazioni per porre rimedio alla gogna mediatica”

A logorare il paese sono quindi le intercettazioni, non i protagonisti delle stesse con le loro porcate ed i loro festini.
L’approvazione di una legge sulle intercettazioni, a detta del fido “scodinzolini”, è necessaria quanto la manovra economica, come dargli torto? E’ evidente, infatti, che il problema degli italiani non è la recessione alle porte e la difficoltà di arrivare alla fine del mese ma…le vicende a luci rosse del premier e della sua corte di …proci.

T.

lunedì 15 agosto 2011

Crak d'agosto

In principio fu la magistratura rossa.
Schiere di magistrati pronti con le loro inchieste a far cadere il governo.
Lanzichenecchi rossi decisi a mettere il naso negli “affari” dei vari Verdini, Dell’Utri & soci, a scapito della libertà dell’ovitalico popolo.
Poi fu la volta di “certa stampa” schierata con i comunisti ed incapace di comprendere che “ questa crisi è una crisi psicologica” ( Ilvio, 4 maggio 2009), “noi i più ricchi d’Europa, un pelino sopra la Germania” (Ilvio, 19 giugno 2010).
E venne agosto.
Mentre gli Usa rischiavano il default, i nostri politici già pregustavano le agognate vacanze, probabilmente rassicurati dal fatto che LUI, avrebbe riposato solo 5 giorni.
Non fu così, il crak dei mercati finanziari ha coinvolto il nostro paese, e non poteva essere diversamente.
La speculazione finanziaria non è altro che una…”scommessa”.
Gli investitori internazionali scommettono sulla debolezza degli stati, è successo con la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, accade con il nostro paese, dove una classe politica inconsistente, impegnata a risolvere i guai giudiziari del presidente del consiglio non solo è stata incapace ad analizzare ciò che accadeva nel paese reale, ma, cosa ancor più grave, ha sempre negato il baratro economico- sociale in cui rischiano di precipitare le famiglie italiane.
Le dichiarazioni di Ilvio sono lì a testimoniarlo.
La crisi, dunque, più della magistratura rossa e della stampa politicamente schierata, ha smascherato il bluff, costringendo, finalmente, il governo ad uscire allo scoperto ed ammettere implicitamente che la manovra finanziaria di quel genio (incompreso) del nostro ministro delle finanze era solo …fumo negli occhi.
Quel “meno tasse per tutti”, slogan prediletto dal nostro Ilvio in campagna elettorale è diventato sinonimo di “chiù pilu pi tutti” del nostro “ Cetto la qualunque”.
Non ci crede più nessuno.
La nebbia degli slogan si è diradata lasciando il posto alla triste realtà: occorre intervenire concretamente, rimettere a posto i conti pubblici, occuparsi del paese reale, lasciando da parte veline, bunga bunga, intercettazioni et similia.
Lo ha chiesto anche la BCE
A proposito, la “famosa lettera” inviata dalla BCE va ascritta, di diritto, tra i “misteri di questa strana estate”: nessuno ne conosce il testo ma tutti i membri dell’esecutivo ne parlano.
La rete intanto ha reso pubblico il menù di Camera e Senato, con prezzi concorrenziali anche per le mense della Caritas.
Mentre il paese sprofonda la Casta si nutre con i soldi dei contribuenti e lo fa senza ritegno alcuno.
Ancora più indigesto il menù offerto all’ovitalico popolo dall’esecutivo: 45 miliardi di euro il costo della manovra varata dal CDM.
Al paradosso di un ministro delle finanze che afferma “ questa crisi non era prevedibile, scriverò un libro” (sic), anziché pensare a dimettersi seduta stante, si aggiunge il dramma di un uomo costretto, suo malgrado, ad ammettere “ mani in tasca agli italiani, il cuore gronda di sangue”.
Già perché i tagli agli enti locali, Regioni, Provincie e Comuni, si tradurranno inevitabilmente in nuovi balzelli, tantè che a leggere le dichiarazioni di Formigoni ed Alemanno, due che proprio comunisti non sono “ I tagli che ci sono stati comunicati dal Governo attaccano il solo fronte sociale”, ben si comprende il significato della “confessione” del premier.
L’abolizione delle 36 provincie, rinviata alle prossime elezioni, lo stop ai doppi incarichi per i parlamentari “costretti” a volare in classe economica, sono solo uno specchietto per le allodole, l’estremo tentativo di un esecutivo inconsistente messo di fronte alle proprie responsabilità.
Il tempo dei “furbetti del governuccio” sembra essere agli sgoccioli, non fa notizia quindi la lettera pubblica inviata dalla nostra Aviazione al ministro della Difesa con l’invito a tenere un atteggiamento più consono nelle occasioni ufficiali.
Leggetela c’è da rimanere allibiti http://www.corriere.it/politica/11_agosto_...fd5e65f3e.shtml , non era mai successo nella storia della nostra Repubblica.
Nessuna sorpresa, in questa strana estate, neppure per i dieci milioni di euro che a quanto pare sono transitati dal conto del presidente del consiglio a quello del senatore Marcello Dell’Utri.
Don Marcello, infastidito dal clamore della vicenda, si definisce un principe decaduto che ha ricevuto un prestito da un amico, noi lo ricordiamo come un senatore di questa Repubblica condannato in secondo grado a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

giovedì 4 agosto 2011

23 luglio 2011


Va in onda l’orrore.
90 minuti sono sufficienti a fare sprofondare la civile e mite norvegia nel terrore, a trasformare l’isola di Utoya in un inferno,qualche ora prima un auto bomba era esplosa a d Oslo, vicino al palazzo del governo.
Quasi cento i morti, vittime del 32enne Anders Behring Breivik, norvegese, islamofobo, che rischia solo 21 anni di carcere.
Sul volto del premier Jens Stoltenberg i segni della tragedia nazionale, nelle sue parole una lezione di civiltà per il mondo intero “La nostra risposta sarà più democrazia, più apertura, più umanità”.

Il nostro paese è riuscito a distinguersi anche in una occasione come questa e lo ha fatto nel modo peggiore.
Poche ore dopo la strage, Libero intitolava: “Con L'Islam il buonismo non paga. Norvegia sotto attacco:un massacro".

Peccato che a commettere la strage sia stato un cattolico norvegese, un colpo da ko per le firme del libello di casa Berlusconi.
Dopo una cantonata del genere qualsiasi giornale avrebbe quantomeno chiesto pubblicamente scusa ai suoi lettori.
Quelli di Libero non lo hanno fatto.
Probabilmente sono consapevoli del pubblico al quale si rivolgono, poco avvezzo alle scuse ed abituato alle balle colossali.
Difficile invece abituarsi alle “uscite” di Borghezio, l’europarlamentare della lega Nord ha affermato che “ le idee di Breivik sono buone”provocando il comprensibile sdegno della comunità internazionale, l’unico a dare man forte a quest’uomo ed ai mille perché della sua nascita è stato Speroni, altro europarlamentare della Lega, il quale non contento ha dichiarato “che la strage di Oslo è servita a qualcosa”, a conferma del vecchio adagio secondo cui la mamma degli idioti ha una intensa vita sessuale.
Dovrebbero riflettere gli italiani, perché queste braccia padane sottratte al salutare lavoro dei campi sono una loro creazione.
Farebbero bene a non dimenticare che in questi giorni “i furbetti del pellegrino”, vale a dire i (dis)onorevoli parlamentari che prenderanno parte al pellegrinaggio a Gerusalemme facendo slittare l’apertura dei lavori parlamentari dopo l’inizio del mese di settembre, hanno avuto il coraggio d’indignarsi per …l’indignazione suscitata dalla loro iniziativa. Bontà loro hanno deciso di fare solo quattro settimane e mezzo di vacanza invece delle cinque programmate.
Nel 2009 sono andati in pellegrinaggio in Siria, purtroppo nessuno rimase....fulminato sulla via di Damasco.
Chi invece ha rischiato seriamente di rimanere …fulminato dagli strali bipartizan che lo hanno preso di mira è Carlo Monai, parlamentare dell’Idv, che ha deciso di svelare ai giornalisti dell’Espresso i mille privilegi nascosti della “casta”.
La risposta, bipartizan, della “casta” non si è fatta attendere “Buttiglione (Udc): «E in corso una campagna antiparlamentare come quella che portò al fascismo». Malan (Pdl): «Guadagno molto meno dei parlamentari francesi». Concia (Pd): «Gli sprechi ci sono, ma attenti alla demagogia, la politica non può essere solo per i ricchi. E io lavoro 12 ore al giorno»
Sti cazzi, verrebbe da commentare mentre salgono i conati di vomito di fronte alla faccia tosta di chi non ha nemmeno il pudore di tacere.
Uno che invece non perde occasione per parlare è Gnazieddu La Russa, il nostro ministro della difesa, lo ha fatto subito dopo il lancio da parte di Gheddafi di un missile contro una nostra fregata, rassicurando l’ovitalico popolo che non eravamo noi l’obbiettivo del missile libico.
Dopo poche ore è stato smentito clamorosamente dal portavoce del beduino libico che già nel 1986 aveva lanciato un altro dei suoi missili contro l’isola di Lampedusa.
Sulla guerra in Libia, dopo il fragore mediatico dei primi giorni, è sceso il silenzio, lo stesso imbarazzante silenzio che sembra avvolgere la tragedia del popolo siriano massacrato a cannonate da Assad, forte della debolezza del mondo occidentale, restio ad intervenire dove non ci sono riserve energetiche da sfruttare.
Chi invece crede ciecamente nelle proprie …riserve energetiche è il nostro amato presidente del consiglio, che nel suo tanto atteso ed inconcludente discorso alle Camere, invocato di fronte alla dilagante crisi finanziaria, ha consigliato agli italiani di investire i propri risparmi nelle sue aziende, le uniche, a suo dire, a non conoscere la parola crisi.
I mercati si sono dimostrati insensibili di fronte alle parole del messia di Arcore andando a picco, evidentemente non hanno ritenuto rassicurante l’annuncio che il premier quest’anno ….riposerà solo 5 giorni.

T.

martedì 17 maggio 2011

Una nuova brezza

I primi risultati di queste amministrative sembrano alimentare un vento nuovo, specie al nord.
Si tratta di una leggera brezza che fa ben sperare.
Forse l’ovitalico popolo ha capito.
Forse è arrivato il momento di dire basta al bunga bunga ed occuparsi dei problemi seri del paese: il lavoro, l’ambiente, la politica internazionale, temi ridotti in questi mesi a mere comparsate in tv.
La novità in assoluto è rappresentata dall’affermazione dei candidati del movimento a 5 stelle di Beppe Grillo, uno che spara a zero sulla politica e vive di politica riempiendo i teatri.
E’ un dato importante che deve far riflettere: è il sintomo della chiara insofferenza degli italiani verso gli Scilipoti-boys, i voltagabbana, i professionisti della poltrona, di chi sui banchi del nostro parlamento gioca a solitario mentre i padri di famiglia hanno difficoltà a portare … il pane a casa,gente che va in pensione dopo qualche anno di “dolce far niente” mentre il cittadino comune nemmeno sa se avrà una pensione.
Prevedibile la “scomparsa” di FLI, Gianfrancuzzo probabilmente paga il suo tardivo affrancamento dall’ex alleato, un po’ meno prevedibile, ma gradito, lo scivolone della Lega.
Gli italiani probabilmente hanno capito che il futuro del partito sarebbe stato…er trota, figlio prediletto dell’Umberto e fine studioso. Evidentemente non hanno gradito.
In questi giorni dal clima incerto, il sole che sembra spuntare su Milano, Torino, Napoli e Bologna, fa ben sperare, ma di speranza non si vive, bisogna amministrare, e bene, è questa la grande scommessa.
In Sicilia bisognerà aspettare il 29 e 30 maggio per capire se è giunta la brezza del nord o rimane quel fastidioso scirocco che sembra opprimere la nostra isola.
I 27 comuni chiamati al voto sapranno darci indicazioni utili ...sul futuro climatico dell'isola.
Intanto registriamo, nell’ordine, un sequestro di 35 milioni di euro all'ex deputato regionale ed ex latitante Dc, Giuseppe Giammarinaro, il quale, come si legge sul giornale “Nonostante fosse sottoposto alla misura di sorveglianza speciale, nel 2001 fu esponente provinciale di spicco del partito del Biancofiore. Successivamente passò all'Udc sfiorando l'elezione, nel 2001, col simbolo scudocrociato.Dalle indagini è emerso che grazie a coperture istituzionali e nonostante la sottoposizione alla sorveglianza speciale Giammarinaro controllava attività economiche nel settore della sanità ottenendo finanziamenti pubblici regionali;
Assistiamo anche ad una rivisitazione in chiave politica de …”Il fantasma dell’Opera”.
Alla convention del neonato Partito dei Popolari, infatti, una vera e propria ovazione ha accolto l’evocazione di Totò – vasa vasa – Cuffaro, ristretto nelle patrie galere ma acclamato come “padre politico ed esempio di lotta alla mafia” da dirigenti e militanti del PID.
Siamo al paradosso o meglio, alla tragedia, che ci fa capire quanto sia difficile trasformare dalle nostre parti una leggera brezza in un impetuoso vento di …pulizia.

T.

sabato 2 aprile 2011

Fora da i ball

30 agosto 2010.

Il beduino libico pianta la sua tenda sul suolo romano, ricevuto con tutti gli onori dai nostri omuncoli al governo.

20 marzo 2011
Gli stessi omuncoli dichiarano guerra al beduino.
Nel mezzo le notti del …. postribolo di Arcore.
Due vicende apparentemente diverse in realtà legate da un sottile filo condutture: l’inesistenza della nostra classe politica ergo l’assoluta inconsistenza internazionale del nostro paese.
La Francia, da sola, dichiara guerra alla Libia, le elezioni sono alle porte e Sarkozy pensa bene di rispolverare la grandeur francese a spese del popolo libico.
I grandi si riuniscono in videoconferenza e lasciano a casa, giustamente, Ilvio. Quando ci sono interessi nazionali da tutelare e petrodollari da dividere non c’è posto per le “macchiette” travestite da capi di stato.
Mai il nostro paese era caduto così in basso.
La pilatesca indifferenza europea di fronte al dramma di Lampedusa è figlia delle notti di Arcore. Quelle che dovevano essere le vicende private di un anziano signore e delle sue escort diventano il tratto distintivo del nostro paese al di là delle Alpi.
Un esodo che riguarda tutta la vecchia europa diventa una faccenda italiana gestita con pressappochismo e superficialità imbarazzanti al pari delle dichiarazioni sul nucleare che hanno fatto seguito alla tragedia giapponese.
La verità è che gli omuncoli al governo vivono alla giornata, forti di una opinione pubblica narcotizzata dalle quotidiane dosi di reality, incapace di discernere la realtà dalle balle propinate dagli “scodinzolini” catodici che infestano l’etere.
Il parlamento è diventato il proscenio di un paese allo sbando, incapace d’indignarsi di fronte al vergognoso spettacolo di una classe politica che di fronte al dramma di “uomini, donne e bambini disperati” usa il vernacolo per dire pubblicamente di volerli “fora da i ball”.
Se avessero un minimo di dignità dovrebbero semplicemente vergognarsi.
Non ce l’hanno e noi siamo qui a scriverlo.

T.

venerdì 17 dicembre 2010

Un uomo e tre pagliacci.

Ho visto le immagini della manifestazione di giorno 14 e la memoria è ritornata ai giorni di Genova.
L’assalto al furgone della Guardia di Finanza sembrava il remake dell’assalto alla camionetta dalla quale partì il colpo che uccise Giuliani, questa volta per fortuna è andata diversamente, ma poteva succedere.
Se dalla pistola del finanziere pestato e buttato a terra fosse partito un colpo staremmo qui a raccontare un'altra storia.
Non è successo ma poteva succedere.
E se fosse successo mi chiedo se i tre ragazzi che stasera sono saliti sul pulpito della messa mediatica officiata da Santoro ad impartire la loro lezione di pseudo sociologia avrebbero avuto il coraggio di usare le stesse parole.
Mi chiedo se avrebbero avuto la dignità di non distinguere tra chi ha il sacrosanto diritto di manifestare e chi alle manifestazioni ci va con corredo di casco, scudo e molotov al seguito.
Mi chiedo quale valore abbiano per questa gente termini quali Stato, Istituzione, Governo,Parlamento.
Sapete benissimo come la penso su chi in questi anni ha governato il nostro paese, ma non accetterò mai che si possa anche velatamente giustificare chi non ha rispetto per la vita altrui.
Chi si riempie la bocca parlando di libertà e democrazia nascondendosi dietro una sciarpa e dimostrandosi, nei fatti, un delinquente, merita di essere chiamato con il suo nome, delinquente, appunto.
Se si giustifica la violenza si calpesta la democrazia.
E’ quello che hanno fatto i tre idioti che si sono affacciati dalla tribuna di Santoro.
Hanno giocato con le parole, privi della dignità e del coraggio necessari per rispondere in maniera diretta a chi chiedeva se giustificavano le scene di guerriglia andate in onda.
Ma lo hanno fatto.
Sono riusciti, per la prima volta negli ultimi dieci anni, a farmi sopportare Casini per più di 60 secondi.
Un dramma.
Al pari della sceneggiata di Di Pietro.
Abbiamo un governo di mascalzoni ed una opposizione di Venusiani, che di fronte alle scene di guerra andate in onda in mondo visione non sa fare di meglio che sollevare il dubbio degli infiltrati tra i manifestanti.
Poi magari si chiedono perché sono condannati a non governare per i prossimi venti anni.
Venti milioni di euro di danni, decine di feriti , qualche (per fortuna) …non morto e tutti i fermati immediatamente scarcerati.
Una di questi non ha nemmeno aspettato di uscire dal Tribunale per prendere a schiaffi un poliziotto.
Sono giunto alla conclusione che tutti gli operai che in questi mesi sono stati e continuano a stare sui tetti sono degli idioti, non hanno capito nulla.
Non è protestando in maniera pacifica e civile che si riescono a far valere i propri diritti.
“Sono due anni che il governo non ci ascolta” diceva stasera lo studente -solone ergo mettiamoci un casco prendiamo una molotov e andiamo a fare i rivoluzionari…… con i soldi di papà.
Se ci scappa il morto pazienza.
Se è uno “studente” diventerà un eroe, se è uno di quelli “che difendono la compravendita dei voti” (sic) magari si guadagna uno striscione come quelli che hanno accompagnato i morti di Nassirya.
Un uomo, un solo uomo e la sua idea di non violenza, hanno sconfitto un intero esercito liberando un paese.
Lui era Ghandi e mi chiedo se quei tre pagliacci ne hanno sentito parlare.

T.

lunedì 4 ottobre 2010

S.P.Q.R.

I ministri devono tenere «un comportamento sempre e doverosamente istituzionale».

A sostenerlo è il nostro Presidente del Consiglio, intervenuto dopo le polemiche scatenate dal ministro Bossi che ha dato la sua personalissima interpretazione dello storico S.P.Q.R. ossia “ sono porci questi romani”.
Per una volta ha ragione Ilvio: i ministri della Repubblica, eletti e pagati da tutti noi, devono tenere un comportamento istituzionale.
Ovviamente il premier, godendo della totale immunità, è legittimato a portarsi a palazzo Grazioli le escort che più gli aggradano, raccontare barzellette, con annessa bestemmia, sugli ebrei e Rosy Bindi, definire la magistratura un’associazione a delinquere, sollecitare una commissione d’inchiesta ecc ecc .
Lui è il premier, appunto, ed in quanto tale gli va riconosciuto come minimo il diritto alla “ contestualizzazione della bestemmia”, a sostenerlo è Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.
Per la serie “lassù qualcuno lo ama”.
Ironia a parte, l’ennesima uscita di Bossi, preceduta, qualche settimana fa, dall’indice medio rivolto ai giornalisti , è l’ennesima, ulteriore, conferma del livello della nostra classe politica.
Da mesi impegnati a discutere dell’appartamento monegasco dei “tulliano’s”, tra smentite, dossier, video messaggi e campagne giornalistiche monotematiche, registriamo la pochezza di una classe politica inconsistente, la cui unica qualità sembra essere l’accattonaggio della poltrona in vista di future elezioni, mentre il paese è totalmente privo di una politica economica che vada al di là dei consueti e vuoti proclami, tanto che la stessa Marcegaglia,alla quale non si può dare certo della comunista, ha detto chiaramente che la pazienza degli imprenditori si è esaurita.
Una enorme faglia tra il paese reale e quello mediatico è sotto gli occhi di tutti ma,purtroppo, è vista da pochi.
L’unico ministro che in questi mesi merita rispetto per il suo istituzionale silenzio è quello dello sviluppo economico, non foss’altro perché è l’unico ministro che …non è stato ancora nominato.
Un paese che cerca di uscire da una crisi planetaria, con un tasso di disoccupazione tra i giovani altissimo ed un potere di acquisto dei salari massacrato, non ha un ministro per lo sviluppo economico ma un premier che ne assume l’interim e racconta barzellette
Mi dicono che alla fine… “habemus ministro”, mentre scrivo è arrivato la lieta novella della nomina di Romani che ha appena giurato nelle mani di Napolitano.
Ci auguriamo per il bene del paese che il neo ministro abbia una casa di proprietà e, soprattutto, sia consapevole della sua provenienza.
Incassata la fiducia dai due rami (secchi) del parlamento si va avanti, tra un acquisto e l’altro di deputati, e la minaccia, sempre incombente, di nuove elezioni.
Intanto il paese reale affonda nell’incoerenza di un sistema che costringe un pensionato a sopravvivere con 500 € al mese e liquida ad un banchiere 40 milioni di buonuscita.
Solo il “gossip” sembra poter alleviare le sofferenze dell’italico popolo.
E gli argomenti non mancano di certo.
Si va dall’ennesimo scandalo per riclicaggio che ha coinvolto i vertici dello Ior , subito ricevuti dal Santo Padre, alla scuola di Adrio trasformata in un bazar di simboli leghisti; dall’arresto dell’ex arbitro Moreno, pizzicato con 6 kg di droga nelle mutande, alla caduta del mito di “micioman Corona” “nominato” dal suo ex ..ragazzo Lele Mora.
E che dire del tentativo di attentato subito da Maurizio Belpietro direttore di Libero?
L’’intrepido direttore non ha perso tempo a dettare, quasi in diretta, i titoli della notizia alla redazione del suo giornale, paragonando, qualche giorno dopo, la sua vita blindata a quella di Saviano.
Esilarante accostamento.
Non foss’altro perchè lo scrittore napoletano è stato condannato a morte dalla camorra per le sue denuncie mentre il nostro direttore “è stato salvato” da un poliziotto che a quanto pare non è nuovo ad imprese del genere, avendo già sventato un analogo attentato contro l’allora procuratore di Milano D’Ambrosio.
Allora come oggi nessun testimone ha visto il fantomatico attentatore tranne, ovviamente, l’intrepido poliziotto.
Tra un gossip e l’altro venne sera, si fece notte e verrà l’alba di un nuovo giorno per il pensionato italico e le sue 500 € mensili.
L’unico vero, intrepido, eroe di questa nostra italietta.
Cosimo Damiano Nardelli, 38 anni, laureato in economia e commercio, invece, non ce l’ha fatta a reggere la luce di un giorno sempre uguale, l’ennesimo, da precario senza futuro.
Licenziato dal call center dove lavorava, ha deciso di farla finita buttandosi dal treno su cui viaggiava.
Ai tanti, troppi, Nardelli di questo paese di veline e politicanti vada il nostro inutile ma sincero pensiero serale.

T.